giovedì 24 gennaio 2013

Rondalles Mallorquines...favole antiche di Maiorca



Seguendo l’onda della mia lenta eppur costante “maiorchizzazione” e rimanendo fedele all’intento di promuovere la cultura maiorchina a chi non la conoscesse, una cultura ricca di tradizioni ancora vive e presenti, vorrei dedicare il post di oggi alle “rondalles mallorquines”, ovvero dei racconti popolari dell’isola trasmesse oralmente da padre a figlio. 
L’idea di parlarne oggi, viene dalla casualitá di essermi imbattuta in un’inizativa di crowfounding per la pubblicazione di questi racconti antichi che ormai pochi conservano. Ovviamente, manco a dirlo, io che mi sento ormai quasi come un’attivista per la conservazione delle ricchezze culturali di ogni Paese (forse perché non ho mai apprezzato e scoperto pienamente la ricchezza della mia terra nativa, il Piemonte) ho sentito la necessitá di parteciparvi...Se la raccolta fondi va in porto raggiungendo il budget previsto per la pubblicazione riceveró anch'io una copia di queste antiche favole maiorchine!



Le "rondalles" sono un relato o narrazione in prosa, di tradizione orale e di carattere anonimo (non esiste un autore originale) che racconta fatti immaginari di un determinato argomento e ambientate a Maiorca.  
Questi racconti, sono apparsi per la prima volta in forma scritta grazie alla raccolta realizzata per Mossén Antoni Maria Alcover i Sureda con lo pseudonimo di Jordi d’es Racó e furono pubblicate nel 1880 con il titolo “D’Aplec de Rondaies Mallorquines d’En Jordi d’es Racó”in ben 24 volumi!
La raccoltá é strutturata in modo tale che prima di ogni racconto venga specificato chi l’abbia raccontata all’autore di questa raccolta, se il racconto viene da persone differenti e proveniente da paesi diversi e se anche i personaggi del racconto sono del paese da cui viene il racconto. Spesso erano affiancate da partiture musicali, ció sta ad indicare che il racconto veniva cantato o accompagnato da musica.


Queste favole contengono elementi comuni ad altri racconti popolari d’Europa e di altre zone della Spagna. Compaiono per esempio personaggi che sarebbero l’equivalente di “Biancaneve”, “Cenerentola” (in uno di essi chiamata la Francineta), animali parlanti e personaggi fantastici come i giganti,  demoni e draghi (elementi di tradizione popolare che ritroviamo poi nelle feste locali).  Come tutte le favole anche questi racconti hanno il compito di trasmettere insegnamenti morali, anche se ovviamente pertinenti all’epoca in cui sono stati trascritti,  che contengono un richiamo a virtú come la semplicitá, l’onore e l’aiuto verso il prossimo (che 
Mi piacerebbe poter lasciare un link in italiano per ulteriori approfondimenti, pero le uniche informazioni in internet al riguardo sono in catalano e qualcosa in spagnolo.
Se alla fine riusciró a ricevere una copia del libro allora sí che potró leggerne finalmente una e pubblicarne la traduzione! Credo sia interessante da condividere..sempre nella convinzione che la comprensione e l'avvicinamento ad altre culture aiutino a creare un mondo piú  aperto e libero.




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