domenica 3 febbraio 2013

Fer Llata: l'arte di lavorare le foglie di palma



L’altra sera, puntualmente come tutti i giovedí, mi sono sintonizzata sul mio programma preferito, quello di cui avevo giá parlato tempo fa qui.  Adoro l’idea di poter scoprire luoghi dell’isola, fattorie, campi agricoli, riscopre ricette antiche, rimedi naturali, tradizioni aritgianali in via d’estinzione che preobabilmente mi perderei (anche se paradossalmente vivo con un maiorchino!). 

Foto dalla pagina web


Nella puntata di oggi, ció che piú ha attirato la mia attenzione del programma, é stata la visita ad una delle ultime artigiane veterane che lavorano le foglie di palma. La signora in questione, veterana in questo lavoro che svolge ormai da 60 anni, si chiama Aina (n’Aina) e vive ad Artá il municipio con maggior tradizione e produzione di questi oggetti. A Maiorca, e non poteva essere altrimenti, esiste una grande tradizione di oggetti artigianali realizzati con le palme che provengono della palma nana, la sola che cresce nella zona mediterranea. Le foglie di queste palme, raccolte durante il mese di luglio si fanno seccare e poi si frammentano in piccole parti, operazione chiamata embrinar"Fer llata" consiste quindi nel fare  trecce con  brins (le foglie delle palme esseccate e suddivise in piccole parti) di una certa lunghezza, che poi vengono cuciti in base all’impiego che se ne voglia fare, anticamente per realizzare ggetti che servivano per il lavoro nei campi, oggi invece per decorazione:cesti, cappelli, zaini, borse, porta bottiglie, etc..


 
Il processo di lavorazione consta di varie fasi: bisogna innanzitutto ammorbidire le foglie di palma essiccate mettendole a bango in aqua per tutta la notte. La mattina seguente si tolgono  le punte battendole con una pietra affinché non pungessero, e si mettono dentro un sacco umido affinché non si secchino durante il tempo di lavorazione. La signora Aina spiegava inotre un trucco per rendere la fibra piú elastica e resistente: metterle per una notte intera dentro una cavitá chiusa con dello zolfo acceso, di modo che il fumo agisca sulle foglie.Quest’intrecciati  altro non sono che esparto ovvero la fibra che si utilizza per fare la suola delle espadrillas (le famose scarpe di fibra e tessuto tanto di moda in Italia negli anni 80!) e per realizzare le sanalles  che sono le tipiche ceste o borse tradizionali di Maiorca che si usano molto per andar al mercato o in spiaggia. 

Foto da Antic Mallorca


Un’interessante scoperta che ho fatto per caso curiosando in internet é quella di una ragazza che vive in un paesino del centro dell’isola e che realizza delle borse fantastiche, molto alla moda e realmente originali, che ha saputo adattare questa tradizione con un disegno moderno e accattivante. Si chiama Antic Mallorca e lascio il link della sua pagina web perché vale veramente la pena darci un’occhiata! Io ci andró personalmente appena possibile  anche perché ho visto che in inverno il negozio dove espone ha orari, come dire, un po maiorchini...;))

Foto da Antic Mallorca



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