L’altra sera, puntualmente come tutti i
giovedí, mi sono sintonizzata sul mio programma preferito, quello di cui avevo
giá parlato tempo fa qui. Adoro l’idea
di poter scoprire luoghi dell’isola, fattorie, campi agricoli, riscopre ricette
antiche, rimedi naturali, tradizioni aritgianali in via d’estinzione che
preobabilmente mi perderei (anche se paradossalmente vivo con un maiorchino!).
Nella puntata di oggi, ció che piú ha attirato
la mia attenzione del programma, é stata la visita ad una delle ultime
artigiane veterane che lavorano le foglie di palma. La signora in questione,
veterana in questo lavoro che svolge ormai da 60 anni, si chiama Aina (n’Aina)
e vive ad Artá il municipio con maggior tradizione e produzione di questi
oggetti. A Maiorca, e non poteva essere altrimenti, esiste una grande
tradizione di oggetti artigianali realizzati con le palme che provengono della
palma nana, la sola che cresce nella zona mediterranea. Le foglie di queste
palme, raccolte durante il mese di luglio si fanno seccare e poi si frammentano
in piccole parti, operazione chiamata embrinar.
"Fer llata" consiste quindi nel fare trecce con brins (le foglie delle palme
esseccate e suddivise in piccole parti) di una certa lunghezza, che poi vengono
cuciti in base all’impiego che se ne voglia fare, anticamente per realizzare
ggetti che servivano per il lavoro nei campi, oggi invece per decorazione:cesti,
cappelli, zaini, borse, porta bottiglie, etc..
Il processo di lavorazione consta di varie fasi: bisogna innanzitutto ammorbidire le foglie di palma essiccate mettendole a bango in aqua per tutta la notte. La mattina seguente si tolgono le punte battendole con una pietra affinché non pungessero, e si mettono dentro un sacco umido affinché non si secchino durante il tempo di lavorazione. La signora Aina spiegava inotre un trucco per rendere la fibra piú elastica e resistente: metterle per una notte intera dentro una cavitá chiusa con dello zolfo acceso, di modo che il fumo agisca sulle foglie.Quest’intrecciati altro non sono che esparto ovvero la fibra che si utilizza per fare la suola delle espadrillas (le famose scarpe di fibra e tessuto tanto di moda in Italia negli anni 80!) e per realizzare le sanalles che sono le tipiche ceste o borse tradizionali di Maiorca che si usano molto per andar al mercato o in spiaggia.
Foto da Antic Mallorca |
Un’interessante scoperta che ho fatto per caso
curiosando in internet é quella di una ragazza che vive in un paesino del
centro dell’isola e che realizza delle borse fantastiche, molto alla moda e realmente
originali, che ha saputo adattare questa tradizione con un disegno moderno e accattivante. Si chiama Antic Mallorca e lascio il link della sua pagina web perché vale veramente la pena darci un’occhiata!
Io ci andró personalmente appena possibile anche perché ho visto che in inverno il
negozio dove espone ha orari, come dire, un po maiorchini...;))
Foto da Antic Mallorca |
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